mercoledì 31 agosto 2011

lui soldato lei cameriera

Questa canzone mi fa venire in mente tante probabili storie. Ascolta ascoltate 

giovedì 11 agosto 2011

praticamente succede che.....

Praticamente succede che ho un mucchio di idee ma non ho la conoscenza delle lingua.... vi spiego.
Ho provato a mettere per iscritto quello che mi veniva in mente, ma è palese che NUN SO BONA! La prendo sul ridere per il fatto che tutto ciò non mi crea problemi, anzi!
Comunque, qualche giorno fa avevo messo un mezzo prologo di "Finita in officina". In questi giorni mi sono messa lì a creare la trama, i personaggi. Ma appena aprivo word, sbam. chiudevo E RINGRAZIAMO IL CIELO. Con questo non dico che sono un analfabeta, ma semplicemente non voglio finire a scrivere cose che rimangono sul banale..... capite a me.
Comunque (2), dicevo:
Finita in officina, parlava di una ragazza di Roma, molto legate all'apparenza che viene spinta dalla madre a cercare lavoro durante l'estate. Dopo aver letto un annuncio scopre che cercano una segretaria, lavoro che lei prediligeva visto il suo "mi metto lì ferma e scrivo", ma i suoi piani vengono distrutti quando scopre che il favoloso annuncio "anche senza esperienza" è per un officina meccanica.  Comincia a lavorare accanto a uomini che ridono per i suoi vestiti, che non hanno un computer ma una agenda di 4 anni prima dove segnato con mani lerce appuntamenti e numeri utili.
Insomma capite che non è proprio il luogo che lei sognava. Ma il lavoro gli serve. c'è un momento in particolare che io ho già segnato
In quella scrivania che ad Silvia avevo descritto come mio ufficio avevo trovato una macchina enorme di olio nero, enorme che prendeva l'agenda e parte della tastiera di quel pezzo di storia che chiamano pc, enorme che aveva completamente ricoperto la mia matita rosa con pucca sopra. Non ci pensai due volte "Marco, quante volte devo dirti che le tue manine di fata non devono neppure sfiorare l'aria che circonda la mia scrivania", urlai con tutto il fiato che avevo in gola. 
Tutto ciò per presentarvi Marco. Lui è il meccanico, figlio di Piero, che lavoro tutti i giorni in officina e ha 4 anni in più. Lui è quello che le fa spezzare per la prima volta la sua unghia, perché "hey dolcezza prendimi quel pezzo e portalo qui nel giro di un secondo", lui è il ragazzo che  ogni giorno la salutava con un bacio sulla guancia sporcandole tutto il viso, ma era lo stesso ragazzo che le diceva che era splendida quando tornava senza trucco dopo essersi pulita.
Marco, è anche il ragazzo che capisce che lei, Sara, ha qualche problema a casa. Lo scopre quando la trova davanti all'officina ore prima dell'orario di apertura, quando lei rimane a fare compagnia a chi chiude. Lo capisce, quando vede Sara fare la pausa pranzo tutti i giorni nel bar accanto.
Come avrete capito nasce qualcosa tra i due, tra stupidi litigi e piccole bugie.  Fino a quando Sara cambia   ad estate finita, ritorna ad essere la ragazza che era fino a 4 anni prima. Quando ha scoperto che suo padre era andato via per andare a vivere con una ballerina di 10 anni più giovane.
Sara da quella scoperta si era convinta che per avere attenzioni, amore da suo padre doveva diventare come quella donna che era accanto a suo padre.

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Finito! bè il finale, è mooolto più contorto. Ma tanto non ci sarà mai questa storia u.u

sabato 23 luglio 2011

Finita in officina...

"Dopo che per l’ennesima volta mia madre aveva ripetuto “smettila di passarti lo smalto e vai a trovare un lavoro” ero uscita da casa senza nemmeno pensare a come ero vestita. Cosa molto insolita poiché passo quasi tre ore davanti allo specchio. Ho sempre tenuto all’apparenza, perché diciamo la verità non sono questo genio di ragazza, per dirla tutta credo di aver passato il quarto anno senza debiti perché i professori si erano stufati dalla mia presenza e manca ancora un anno.Non mi impegno molto nello studio, lo so ora e lo sapevo allora, quando ho deciso di prendere il linguistico solo ed esclusivamente per Marta, la mia migliore amica o dovrei dire ex migliora amica? Si perché al 3° anno ha deciso di cambiare scuola, volevo seguirla, oh come avrei voluto. Ma poi tutti cosa avrebbero pensato? “guardatela, la Spucci ha deciso di cambiare scuola per seguire l’amica, è senza fegato” e allora ho continuato con questo liceo.
Ma in estate, i miei vogliono che lavori, ed è uno strazio con 40° all’ombra andare anche solo in giro a chiedere un posto per i successivi tre mesi!
Lo scorso anno lavoravo in supermercato, niente di faticoso, ero dietro ad un bancone a distribuire assaggini dei prodotti locali, ma quando ho detto a una bambina notevolmente sovrappeso che se continuava a mangiare il pecorino diventava una botte, mi hanno licenziato.
Belli quei tempi in cui potevi esprimerti liberamente, proprio per questo ho deciso di trovare posto come segretaria: nessun contatto con la gente, ore davanti al pc e sempre seduta.
Voglio dire al massimo cosa mi capitava? Di non andare bene alla moglie del capo?
Il giornalaio in piazza come sempre era ben fornito dei giornali con gli annunci per chi cerca lavoro, eliminate le pagine di pubblicità che mi distraevano troppo, andai a cercare la lettera “s” : segretaria.
“Cerchiamo segretaria con esperienza, bella presenza e ottima conoscenza dell’inglese” quell’annuncio non faceva per me. Non tanto per la bella presenza , quella c’è ma l’esperienza mi mancava tanto quanto l’ottima conoscenza dell’inglese.
“Cercasi segretaria, brava nella battitura e disposta anche a collaborare in casa” ma siamo matti?
I successivi annunci erano tutti impossibili per me “con patente”, “lingua francese” ecc … stavo per rinunciarci quando l’occhio andò ad un annuncio, in fondo alla pagina, nell’ultima colonna.
“cerchiamo segretario, anche senza esperienza e disponibile per l’estate anche part-time”

Questa è parte del prologo del ennesima cassata che mi è venuta in mente.... se andrà avanti.... boh! vedremo

giovedì 12 maggio 2011

Spesso non è facile

Ho pubblicato su efp una nuova os. La storia tratta la maternità di Bella ed è nata per un contest, non concluso, su questo argomento. La storia la potete trovare qui 
Vi lascio un anticipo:
" 23.settmbre
La visita dal ginecologo è stata dura,odio i camici bianchi, le mattonelle pastello e il freddo degli ambulatori. Edward però mi ha scaldato, mi ha stretto a se.
L’ospedale non è mai stato tanto grande, oppure sono io a sentirmi più piccola che mai. Edward puntuale come al solito è passato a prendermi , non sono riuscita a fare colazione e i due cornetti che aveva portato per me li ha mangiati lui. Siamo solo in fila e io sono già terrorizzata, so del mio stato ma è dura stare qui , Edward deve sentirlo perché mi stringe forte e mi rassicura fino al’esaurimento. L’ho sempre visto felice da quando ha scoperto che diventerà papà . Io credo di aver perso un po’ di serenità. La dottoressa ci chiama e appena scopre la nostra età ci chiede se siamo venuti per un aborto, la nostra risposta però è forte e chiara “no” e così inizia la visita.
Sono incinta di 1 mese."

domenica 16 gennaio 2011

Non lo so!

Una mattina mi sono alzata e avevo in testa una coppia che non se la cavava bene, lavoravano per 4 soldi ma al caldo nella loro casa stavano bene. Poi ho immaginato il loro natale, i sacrifici e le grandi rinunce e questo è quello che è venuto fuori
"Luca, ho comprato un cappello", la gioia di Giulia in quel momento era palpabile, era davvero contenta di essersi comprata quel cappello per il gelo della mattina, era davvero buffo ma lei lo adorava. "Perchè l'hai comprato?" , le parole di Luca erano dure , fredde "potevi comprare il pane invece che quello stupido cappello!". Giulia ne aveva risentito subito e i suoi occhi erano pieni di lacrime, non sapeva reagire a quelle parole, Luca non aveva mai alzato la voce con lei, mai. Balbettando provò a parlare, a dire qualche parola che avesse un senso ma non ci riusciva, con quel cappello tra le mani realizzava che aveva fatto una assurdità, che era stata incosciente e rimase lì con le lacrime a rigarle il volto mentre Luca se ne andava in camera sbattendo la porta.
Se qualcuno mi conosce bene o ha letto qualcosa di mio, sa bene che non riesco a fare uscire niente con un finale che risulti almeno allegro. E' più forte di me , ma per Giulia e Luca ....

Era passata qualche ora prima che Luca uscisse dalla camera, in mano aveva una busta bianca. Il suo volto ora era rilassato e andò verso Giulia che stanca dal lavoro e da quella piccola litigata leggeva sul divano. "Amore scusami è solo che .... " dalla busta tirò fuori uno splendido cappello di lana nero e bianco. Proprio come quello che Giulia aveva comprato qualche ora fa all'uscita della metro per 5 euro. "doveva essere il mio regalo per te". Giulia non ci pensò un attimo e lo abbracciò. Poco dopo davanti alla stufa che faceva anche da cucinotto Luca indossava il suo nuovo cappello un pò stretto e Giulia che lo guardava divertita si sistemava il suo. 
Detto ciò ritorno al "non lo so" del post, me ne esco come le "scoregge" , e come tale me ne vado !!!
 

domenica 12 dicembre 2010

Contest di natale!


Alcune ragazze qui http://twilightfanficcontests.forumfree.it hanno creato un contest di natale dove anche io ho partecipato con una storia sul natale che si chiama "volevo un natale..." se vi fa piacere leggerla e magari anche votare passate per qui : http://twilightfanficcontests.forumfree.it/?t=52621018 :*