“Isabella, voi …” sussurrò roco avvicinandosi “ non sapete cosa ...” . La sua mano si bloccò e come scossa dalla fine di quel movimento mi allontanai. “non possiamo” non so cosa era appena successo, come fosse possibile.
Sentirlo chiamare il mio nome era stata come una scossa, era come musica sulle sue labbra. Ne avrei voluto fino alla morte. Ma quello che era successo non doveva replicarsi. Non era lui l’uomo che doveva regalarmi attenzioni
“So che non possiamo, contessa, ma io da quando …. Non so cosa …” , non riusciva a parlare e continua a passarsi nervoso la mano nei capelli.
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